LE MADRI NON DORMONO MAI di Lorenzo Marone

Einaudi editore 342 pg.


Voto: ⭐️⭐️⭐️⭐️/ su 5


Anche questa volta Marone non delude. Eccezionalmente acquistato nuovo su una bancarella a Napoli, precisamente al Vomero, il suo quartiere e un po’ anche il mio per origine. Un quartiere che amo molto e che mi ricorda l’infanzia ad ogni angolo.

Ma la storia non è ambientata qui, ma giù, nei quartieri ma soprattutto nell’ICAM di Napoli.

L’ICAM è un istituto a custodia attenuata per detenute madri dove queste possono stare con i loro figli fino all’età di dieci anni, poi i bambini devono ritornare alla vita fuori di lì e le madri vengono trasferite in un carcere normale. Insomma, questo ICAM diventa una sorta di purgatorio. Certo non è il paradiso della libertà ma nemmeno l’inferno di un carcere normale, anzi leggendo queste storie viene quasi da pensare che alcune donne e figli siano state forse più serene qui dentro che fuori, nei loro quartieri, a combattere ogni giorno contro la fame e la criminalità. Alcune madri pur di difendere i loro figli sono disposte a tutto e in questo scorcio di vita che ci apre Marone ci fa vedere proprio la lotta di queste madri per difendere dei cuccioli di uomo in una città non sempre facile.

L’ICAM, che inizialmente viene vista solo come un carcere, piano piano per molte di loro diventa una grande famiglia e quando poi si deve tornare lì fuori che inizieranno i problemi.

Ho amato ogni personaggio di questo romanzo. La giovane Miriam con suo figlio Diego sono forse i protagonisti anche se un protagonista vero non c’è perché l’autore dedica ogni capitolo ad un personaggio diverso raccontandoci la sua storia.

Tante le donne e i bambini che incontreranno nella loro permanenza e a cui si affezioneranno. I bambini diventano come tanti fratelli.

Anche le guardie hanno un’anima e Marone ce li svela a poco a poco, come Greta che vorrebbe tanto un figlio ma è assorbita completamente dalla malattia di suo padre o Mike che invece deve convivere con il dolore di un fratello disabile al 100%. Eppure, nonostante questi grandi dolori, queste persone non sono inaridite, anzi, riescono ancora a dare tanto alle detenute e ai loro figli.

Marone ci entra nel cuore con questi personaggi uno più bello dell’altro.