12. apr, 2021

LA LIBRERIA DEI SOGNI SOSPESI di Emily Blaine (257 pg Tre60/Tea ed.)

Voto: 2 stelline su / 5

“Emily Blaine è la regina incontrastata del romanzo d’amore francese, con ad oggi più di 500.000 copie vendute.”

Con questa dicitura sulla fascetta del libro mi sono fatta “infinocchiare” come si suol dire, e ho buttato cinque giorni che potevo dedicare a qualche libro più meritevole.

Quindi oggi il mio compito è più importante del solito perché cercherò di tenervi alla larga da questa “sola” inenarrabile.

Le fregature arrivano anche se segui consigli esperti, può sempre capitare perché ognuno ha i suoi gusti, ma quando la delusione te la scegli da sola è più dura buttare giù l’amaro calice.

Ma è finito, sono arrivata comunque alla fine nonostante più di una volta io abbia avuto l’istinto omicida di buttarlo giù dalla finestra.

Ma veniamo alla storia…

Sono due le voci narranti che si alternano:

Lei, Sarah è una libraia in un piccolo paesino sperduto della Francia, è sola, ha molti amici che si preoccupano per lei, la libreria non va molto bene e in più un allagamento rischia di farla chiudere. Sarah è la classica bella che si nasconde, non si cura particolarmente del suo aspetto, sogna il principe azzurro e vive solo per i libri.

Lui, Maxime è un attore famoso, bello e dannato. Scappato da quello stesso paesino dove vive Sarah, ora vive in un attico a Parigi fa la bella vita e ogni tanto finisce in carcere perché picchia qualcuno.

L’ultima rissa però la dovrà scontare con gli arresti domiciliari e lavori socialmente utili, indovinate dove? In Libreria da Sarah.

E indovinate cosa succederà? … Bravi! Si innamoreranno in meno di tre giorni, ma l’amore è tormentato!

Chi dei due rinuncerà al suo sogno? E stravolgerà la propria vita? Indovinate un po’…. Non ve lo dico. Metti che dopo questa bella recensione decidete di leggerlo…

Ma la cosa che mi ha lasciato più perplessa sono state le numerose pagine di sesso (inutili), che mi sono sembrate tanto una versione “intellettuale” (solo perché lei fa la libraia) ed edulcorata delle cinquanta sfumature di grigio, ma soprattutto il colpo di scena, ossia quando lei, con un grandissimo intuito femminile, capisce il vero motivo per cui lui è così ostile verso il mondo… e lì davvero ho avuto la voglia irrefrenabile di gettare il libro e non l’ho fatto solo perché nel mentre mi erano cadute le braccia.

Una frase bella del libro mi dispiace ma proprio non l’ho trovata ma vi lascio con una morale.

La morale è: mai fidarsi delle fascette sui libri!

Ultimi commenti

23.11 | 05:54

Mi spiace non volevo offenderti ma esprimo solo un mio pensiero.

23.11 | 00:53

"Quasi dentro a ogni libro (ma non in tutti)"...
Se no non vuol dire niente la frase messa lì così.
PS. il libro di Bythell è tremendo. Magari anche il mio, ma quello è peggio. Grazie comunque.

15.06 | 16:38

Lia non so di che città sei ma qui a Milano ce ne sono ancora di bellissime, vanno scovate. Comunque continua a seguirmi perchè ho in mente proprio qualcosa legato a questo!

15.06 | 05:14

Grazie mi hai fatto ritrovare un ricordo bellissimo, quando ero ragazzina, e anche nella mia città c'erano librerie dell'usato, che ormai si sono estinte... Peccato...

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