3. set, 2020

I MISERABILI di Victor Hugo (1329 pg)

Voto: 5 stelle 

Leggere questo romanzo è un’esperienza, non è una semplice lettura. Immergersi in queste milletrecentoventinove pagine non è stato sempre facile ma oggi sono riemersa e sono qui a raccontarvele. Ho impiegato un mese e mezzo per finirlo, ha viaggiato con me tutta l’estate, è diventato un compagno fedele e oggi riporre i suoi tre volumi in libreria un po’ mi addolora, come quando saluti un caro amico che ha fatto un lungo viaggio con te. Ma la vita va avanti e bisogna prepararsi al prossimo viaggio.

Raccontare i miserabili è riduttivo, è come voler descrivere un bel tramonto, puoi provare a descrivere la sua immensità ma difficilmente riuscirai a riportare le emozioni che hai provato.

Non è un libro facile, indubbiamente, e non solo per la mole di pagine ma anche per le mille divagazioni che Hugo fa. Infatti mentre siete immersi nella storia principale, dove il fulcro sono tre personaggi (Jean Valjean, Cosetta e Mario), l’autore inizia a divagare, o meglio più che divagare vuole contestualizzare ciò che vi sta raccontando e spende circa 300/400 pagine a raccontarvi della La battaglia di Waterloo, di Napoleone, di Parigi e delle sue usanze, addirittura delle sue fogne.

Attraverserete pagine un po’ noiose magari ma poi vi imbatterete in versi indimenticabili che non scorderete mai più, che sottolineerete e vi appunterete ovunque.

Il protagonista assoluto è Jean Valjean, un uomo che dopo diciannove anni di lavori forzati è finalmente libero ma, a causa del suo passato, nessuno vuole ospitare e rifocillare. Solo un uomo lo accetta in casa sua, il vescovo Myriel, che lo accoglie come un figlio e lo fa mangiare alla sua tavola ordinando di apparecchiare per l’ospite con posate d’argento e la migliore tovaglia. Ma Jean Valjean è un uomo che ha sofferto, non ha riconoscenza e davanti a tanta ricchezza, di notte ruba le posate e scappa.

Viene immediatamente ritrovato dai gendarmi che lo riportano dal Vescovo per restituire la refurtiva ma Myriel, che vede una luce negli occhi di quell’uomo, decide di aiutarlo, di dargli una possibilità.

Dice ai gendarmi che quell’uomo non ha rubato nulla, tutto gli è stato donato da lui stesso e che anzi, si è dimenticato anche due candelabri d’argento.

Ora Jean Valjean è libero ma con un grande debito sulle spalle.

Da questo momento in poi la sua vita prenderà una svolta che cambierà tutta la sua esistenza e di chi incontrerà il suo cammino.

Non voglio narrarvi oltre perché sarebbe come voler descrivere un bel quadro. Immergetevi, gioite e soffrite con questi personaggi maestosi.

Buon viaggio !

Ultimi commenti

23.11 | 05:54

Mi spiace non volevo offenderti ma esprimo solo un mio pensiero.

23.11 | 00:53

"Quasi dentro a ogni libro (ma non in tutti)"...
Se no non vuol dire niente la frase messa lì così.
PS. il libro di Bythell è tremendo. Magari anche il mio, ma quello è peggio. Grazie comunque.

15.06 | 16:38

Lia non so di che città sei ma qui a Milano ce ne sono ancora di bellissime, vanno scovate. Comunque continua a seguirmi perchè ho in mente proprio qualcosa legato a questo!

15.06 | 05:14

Grazie mi hai fatto ritrovare un ricordo bellissimo, quando ero ragazzina, e anche nella mia città c'erano librerie dell'usato, che ormai si sono estinte... Peccato...

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