16. lug, 2020

IL GRANDE GATSBY di Francis Scott Fitzgerald (145 pg)

Voto: 2

Ho scelto di leggere questo libro perché ne ho sempre sentito parlare bene e ho scoperto poi, che ne sono stati tratti ben quattro film.

Nel 1926 una versione muta andata perduta (che peccato…), nel 1946 la seconda versione, poi la più famosa quella del 1974 con Robert Redford e poi l’ultima del 2013 con Leonardo DiCaprio.

Ma a parte il film che, tra parentesi, non ho mai visto, quello che mi ha spinto verso questo romanzo è stato un altro romanzo.

Come spesso accade libro attira libro e questa volta è accaduto con Sunset Park di Paul Auster. In questo romanzo, che ho molto amato, il protagonista cita continuamente Gatsby come uno dei suoi libri preferiti.

Ecco non posso dire altrettanto.

L’ho trovato noioso e statico fin dalle prime pagine, con personaggi immobili, inutili, poveri di animo e tristi.

E’ stato talmente lento e immobile che nel momento in cui finalmente è successo qualcosa ero talmente annoiata e lo ammetto, anche un po’ distratta, che ho perso il filo, non ho capito cosa ad un certo punto accade. Qualcosa verso la fine si muove finalmente ma probabilmente, se avrete la mia stessa opinione, sarete troppo intorpiditi per accorgervene, o meglio ve ne accorgerete quando il meglio è già passato ma non avrete la forza e la voglia per tornare indietro e capire cosa è accaduto. Mi sa che guarderò il film.

Ultimi commenti

23.11 | 05:54

Mi spiace non volevo offenderti ma esprimo solo un mio pensiero.

23.11 | 00:53

"Quasi dentro a ogni libro (ma non in tutti)"...
Se no non vuol dire niente la frase messa lì così.
PS. il libro di Bythell è tremendo. Magari anche il mio, ma quello è peggio. Grazie comunque.

15.06 | 16:38

Lia non so di che città sei ma qui a Milano ce ne sono ancora di bellissime, vanno scovate. Comunque continua a seguirmi perchè ho in mente proprio qualcosa legato a questo!

15.06 | 05:14

Grazie mi hai fatto ritrovare un ricordo bellissimo, quando ero ragazzina, e anche nella mia città c'erano librerie dell'usato, che ormai si sono estinte... Peccato...

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