13. lug, 2020

NEL CONTAGIO di Paolo Giordano (63 pg)

VOTO: 5 stelle 

Un altro libro sul contagio? Sulla pandemia e la quarantena? Ebbene si ma sono contenta di averli letti quasi insieme con quello di Chiara Gamberale perché è bellissimo vedere il diverso approccio.

Il bello di entrambi è che si aprono completamente al lettore, mostrano senza veli le proprie paure e le proprie fragilità.

Lo stile di Giordano è più asciutto, giornalistico ma si legge anche in lui la paura, la paura di questa malattia che non si conosce, la paura di cosa succederà nel mondo ma soprattutto la paura che dopo questo terribile attacco all’umanità e al mondo di cui siamo pienamente responsabili in prima persona, la gente, passata la paura iniziale, torni a fare tutto ciò che faceva prima ossia devastare questo pianeta che ci ospita.

In questo i due libri sono simili, entrambi gli autori vorrebbero una speranza nel futuro, la speranza che tutto questo dolore sia servito a innescare un cambiamento positivo. Per la Gamberale è più un discorso di vita interiore, il non tornare nel vortice della vita che ci travolge e spesso ci impedisce di fare serenamente le nostre scelte. Mentre per Giordano è più un fattore culturale, spera che cambi il nostro approccio al mondo e con le persone.

Giordano ci dice: “Il contagio quindi un invito a pensare. Il tempo della quarantena è l’occasione per farlo. […] Siamo la specie più invadente di un fragile e superbo ecosistema.”

Per me sono entrambi da leggere.

Ultimi commenti

23.11 | 05:54

Mi spiace non volevo offenderti ma esprimo solo un mio pensiero.

23.11 | 00:53

"Quasi dentro a ogni libro (ma non in tutti)"...
Se no non vuol dire niente la frase messa lì così.
PS. il libro di Bythell è tremendo. Magari anche il mio, ma quello è peggio. Grazie comunque.

15.06 | 16:38

Lia non so di che città sei ma qui a Milano ce ne sono ancora di bellissime, vanno scovate. Comunque continua a seguirmi perchè ho in mente proprio qualcosa legato a questo!

15.06 | 05:14

Grazie mi hai fatto ritrovare un ricordo bellissimo, quando ero ragazzina, e anche nella mia città c'erano librerie dell'usato, che ormai si sono estinte... Peccato...

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