7. mag, 2020

CAMBIARE L’ ACQUA AI FIORI di Valérie Perrin (473 pg)

VOTO: 5 stelle

Un libro sulla rinascita di una donna dopo un enorme dolore. A parer mio una donna in rinascita rimane sempre una delle cose più belle in natura.

Violette è giovanissima quando si innamora del suo Philippe, un uomo che non amerete inizialmente, anzi. Un uomo vizioso che pare non avere nessuna cura di lei. Eppure più sfoglierete queste pagine e più capirete questo personaggio intenso e tormentato che ha, forse, la sola colpa di aver avuto una mamma troppo soffocante e velenosa.

Piano piano il diario di Violette (perché spesso sembra scritto sotto questa forma) ci svela piccoli dettagli della sua vita.

Non voglio raccontarvi troppo perché la forza di questo magnifico romanzo sta proprio nella scoperta, pagina dopo pagina, di questa intensa vita dolorosa e proprio perché tale, sarà ancora più forte la rinascita.

Tanti personaggi bellissimi girano intorno a lei, il più bello tra tutti è sicuramente Sasha, il guardiano del cimitero che è anche un giardiniere e un curatore dell’anima, forse un angelo, e che le lascerà in eredità il suo lavoro e il suo orto a Violette.

Da qui ricomincerà la sua vita. Strano vero? Pensare che una vita possa ricominciare da un cimitero, eppure vi accorgerete che non c’è posto più vivo, almeno in queste pagine.

Violette e Sasha ci fanno anche capire che qualsiasi lavoro, anche il più umile, se fatto con amore, può darci gioia.

La bravura della scrittrice, oltre che nello stile e nella narrazione è nella capacità di intrecciare sapientemente generi letterari differenti, passando dal romanzo rosa, al giallo con le sue suspense, alle poesie con quelle poche righe che aprono ogni capitolo.

Riesce a dare voce a più personaggi pur mantenendo sempre al centro il punto di vista della protagonista, tecnica non facile.

E’ un romanzo epistolare, è un diario, è un dramma, è una commedia. Cambiare l’acqua ai fiori è tutto questo ed è per questo che credo possa accontentare ogni tipo di lettore.

Di belle frasi il libro ne è pieno e non solo frasi ma brani interi che vorrei citarvi, ma ho scelto questo perché è esattamente quello che provo anche io al termine di un bel libro come lo è stato questo per me:

“Chiudo il diario di Irene col cuore pesante, come si chiude un romanzo di cui ci si è innamorati, un romanzo amico da cui ci si separa a fatica, che vogliamo tenere accanto a noi, a portata di mano.”

Ultimi commenti

23.11 | 05:54

Mi spiace non volevo offenderti ma esprimo solo un mio pensiero.

23.11 | 00:53

"Quasi dentro a ogni libro (ma non in tutti)"...
Se no non vuol dire niente la frase messa lì così.
PS. il libro di Bythell è tremendo. Magari anche il mio, ma quello è peggio. Grazie comunque.

15.06 | 16:38

Lia non so di che città sei ma qui a Milano ce ne sono ancora di bellissime, vanno scovate. Comunque continua a seguirmi perchè ho in mente proprio qualcosa legato a questo!

15.06 | 05:14

Grazie mi hai fatto ritrovare un ricordo bellissimo, quando ero ragazzina, e anche nella mia città c'erano librerie dell'usato, che ormai si sono estinte... Peccato...

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