19. apr, 2020

SE UNA NOTTE D’INVERNO UN VIAGGIATORE di Italo Calvino (222 pg)

Voto: 4 stelline 

Ammetto che non è stato un libro semplice da leggere.

Io purtroppo sono abituata a leggere spesso per svago mentre questo libro, e Calvino ce lo dice dalle prime pagine rivolgendosi proprio a noi lettori, non è un libro da leggere con leggerezza.

Ha bisogno di una certa concentrazione.

Le prime pagine scorrono piacevolmente, parla dei lettori, dei vari tipi di libri e ti crogioli tra queste descrizioni e ti ci rivedi in alcune di esse.

Poi la storia si intrica, diventa quasi un poliziesco, ma con intermezzi di romanzi non finiti che creano un po’ di confusione.

Ti potresti sentire disorientato e tranquillizzato solo da quella macro storia che continua ad esserci di sottofondo.

Devo dire che un po’ all’inizio mi hanno aiutato le parole di mia cugina, insegnante di italiano che vi riporto:

“Romanzo postmoderno della fase strutturalista di Calvino, dove il romanzo viene scomposto e diventa qualcosa da costruire in base ai desideri del lettore. Tuttavia si capirà che ogni tentativo sarà inutile perché non esiste un libro che possa contenere tutti i significati della realtà e i desideri del lettore. Calvino ha provato tutte le strade della letteratura proprio per arrivare alla conclusione che la realtà non si può possedere ma guardare da lontano”.

Ecco ovviamente io non avrei saputo dirlo così bene ma racchiude il senso di questo romanzo straordinario di cui, ammetto dopo questa prima spiegazione, ho iniziata ad amare pagina dopo pagina e credo sia uno di quei libri che andrebbe riletto più e più volte per non perdere nessun particolare.

E’ un inno al lettore, allo scrittore e alla letteratura in generale.

Insomma se avete fatto il mio stesso errore di non aver mai letto questo capolavoro della letteratura italiana, correte a rimediare.

Sono convinta che se cercate nella vostra libreria lo troverete, come è successo a me, e non vi scoraggiate se all’inizio vi sembrerà ostico. Fatevi rapire dallo scorrere delle pagine, non cercate un senso ad ogni parola ma siate concentrati mentre leggete, che nulla possa distogliere la vostra attenzione.

 Un brano bello del libro:   

Sei nella tua stanza, tranquillo, apri il libro alla prima pagina, no, all’ultima, per prima cosa vuoi vedere quant’è lungo. Non è troppo lungo, per fortuna. I romanzi lunghi scritti oggi forse sono un controsenso: la dimensione del tempo è andata in frantumi, non possiamo vivere o pensare se non spezzoni di tempo che s’allontanano ognuno lungo una sua traiettoria e subito spariscono”.

Ultimi commenti

23.11 | 05:54

Mi spiace non volevo offenderti ma esprimo solo un mio pensiero.

23.11 | 00:53

"Quasi dentro a ogni libro (ma non in tutti)"...
Se no non vuol dire niente la frase messa lì così.
PS. il libro di Bythell è tremendo. Magari anche il mio, ma quello è peggio. Grazie comunque.

15.06 | 16:38

Lia non so di che città sei ma qui a Milano ce ne sono ancora di bellissime, vanno scovate. Comunque continua a seguirmi perchè ho in mente proprio qualcosa legato a questo!

15.06 | 05:14

Grazie mi hai fatto ritrovare un ricordo bellissimo, quando ero ragazzina, e anche nella mia città c'erano librerie dell'usato, che ormai si sono estinte... Peccato...

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