11. mag, 2019

IL TURISTA NUDO di Lawrence Osborne (272 pg)

VOTO: 1

La trama:

La ricerca di un altrove incontaminato è una delle fissazioni più antiche e perniciose cui vada soggetta la mente occidentale. Ma se nelle forme lievi può essere lenita grazie alle cure dell’industria turistica (che presto vanterà il più alto fatturato al mondo), in quelle virulente va curata alla radice, come tenta di fare qui Lawrence Osborne – pur sapendo che, per quanto lontano uno fugga, troverà sempre un tour operator ad aspettarlo. Così, individuata sulle carte (o meglio, in una spassosissima esplorazione di siti web) una meta possibile, l’isola di Papua Nuova Guinea, Osborne parte per un viaggio che sarà diverso da qualsiasi altro, e più di qualsiasi altro sgangherato e divertente. Comincerà con un’esplorazione di altrove molto contaminati (la Dubai che gli sceicchi stanno tramutando in un immenso parco a tema, le Andamane semidistrutte dallo tsunami e in procinto di essere ricostruite come le nuove Maldive, la Thailandia vista attraverso l’enorme città della salute e del fitness dove l’autore trascorre un breve ma surreale periodo) e si concluderà in un’immensa isola tra cieli verdi, fiumi fucsia e vulcani attivi, dove, cadute una a una tutte le paranoie da contatto con l’ignoto, Osborne si ritroverà nudo, coperto di strane farfalle e felice nel pieno di un’orgia tribale – avendo comunicato al lettore la sua stessa, irrefrenabile smania di viaggiare comunque, anche in un mondo che stiamo trasformando nell’allucinata e pacchiana caricatura delle nostre fantasie.

Raramente credo di aver dato un voto così basso ad un libro, per me è ciò che più si distacca da quello che mi piace leggere.

Un racconto asettico, un diario di viaggio a mio parere volto solo a fare sfoggio di ciò che il protagonista ha visto, bella l’idea di raccontare i propri viaggi ma se nel mentre ci avesse messo anche un po’ di passione, un po’ di emozione non sarebbe certo guastato.

Invece il protagonista fa solo un mero racconto asettico dei suoi giri per il mondo, ogni tanto cerca di introdurre qualche aneddoto che per lui sembra divertente ( a me per nulla) e stop, non risulta per nulla divertente (almeno a me) come promette il restro di copertina con la trama.

Insomma una vera delusione.

Ultimi commenti

23.11 | 05:54

Mi spiace non volevo offenderti ma esprimo solo un mio pensiero.

23.11 | 00:53

"Quasi dentro a ogni libro (ma non in tutti)"...
Se no non vuol dire niente la frase messa lì così.
PS. il libro di Bythell è tremendo. Magari anche il mio, ma quello è peggio. Grazie comunque.

15.06 | 16:38

Lia non so di che città sei ma qui a Milano ce ne sono ancora di bellissime, vanno scovate. Comunque continua a seguirmi perchè ho in mente proprio qualcosa legato a questo!

15.06 | 05:14

Grazie mi hai fatto ritrovare un ricordo bellissimo, quando ero ragazzina, e anche nella mia città c'erano librerie dell'usato, che ormai si sono estinte... Peccato...

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