11. apr, 2019

L’ISOLA DELL’ABBANDONO (di Chiara Gamberale – 216 pg)

Voto: 3 - -

Anche questa volta non mi ha entusiasmato, come l’ultimo suo che avevo letto, solo che l’atra volta era il suo primo romanzo quindi la giustificavo, ora è l’ultimo quindi qualcosa non torna, o sono io che mi sto abituando ad altri tipi di scrittura o forse ne ho letti già troppi suoi perché inizio a trovarla noiosa e ripetitiva.

Non è ovviamente un libro malvagio tanto da aver meritato a parer mio 3 stelline, ma ci sono un paio di meno proprio per la storia, nulla di nuovo, sempre questi amori tormentati, questa voglia di un figlio e poi quando arriva finalmente ecco che inizia la crisi dell’essere genitore.

Non so non ho trovato una gran trama anche se il suo stile mi piace sempre, molto semplice, fluido, con delle belle descrizioni ma senza eccedere.

E’ la storia di Arianna che appunto ha un bimbo da 7 mesi avuto con lo psicologo del suo ex compagno, ma in crisi anche con quest’ultimo nonostante 9 anni di relazione e un figlio.

Così, senza svelarvi troppo, Arianna (che come lavoro fa la scrittrice per bambini quindi ci fa pensare che come in tutti i suoi libri ci sia un po’ della Gamberale anche in questo) decide di partire e tornare su quell’isola greca dove 9 anni prima tutto ebbe inizio o fine … chissà ….

Una protagonista senza spina dorsale che si lamenta e basta e che quando finalmente trova il vero amore non lo riconosce e se lo fa scappare. L’ennesima donna succube degli umori del compagno.

Ci sono due parti che sarebbe stato bello ampliasse e invece accenna solo, una non la posso svelare, l’altra è l’inizio della relazione con Damiano (lo psicologo).

C’è inoltre una frase che ricorre per tutto il libro e addirittura sul retro di copertina, “Se sapessimo di che cosa abbiamo bisogno, non avremmo bisogno dell’amore”.

Io la trovo una frase sibillina che non ha molto senso, però magari qualcuno me la spiega…

Una frase bella del libro:

“Dove al porto li investe, come una promessa, la luce di una giornata fresca e senza nuvole.”

Ultimi commenti

23.11 | 05:54

Mi spiace non volevo offenderti ma esprimo solo un mio pensiero.

23.11 | 00:53

"Quasi dentro a ogni libro (ma non in tutti)"...
Se no non vuol dire niente la frase messa lì così.
PS. il libro di Bythell è tremendo. Magari anche il mio, ma quello è peggio. Grazie comunque.

15.06 | 16:38

Lia non so di che città sei ma qui a Milano ce ne sono ancora di bellissime, vanno scovate. Comunque continua a seguirmi perchè ho in mente proprio qualcosa legato a questo!

15.06 | 05:14

Grazie mi hai fatto ritrovare un ricordo bellissimo, quando ero ragazzina, e anche nella mia città c'erano librerie dell'usato, che ormai si sono estinte... Peccato...

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