29. ott, 2018

L’UOMO CHE TREMA di Andrea Pomella (200pg)

voto 5

Un libro davvero toccante, commovente ma non per tutti, credo che questo libro sia per chi è stato toccato da molto vicino dalla depressione, da chi cì è passato dentro, da chi l’ha sfiorata ma soprattutto da chi vuole comprendere che cosa si prova in quei momenti. Se avete una persona malata di depressione accanto leggetelo perché descrive in modo viscerale cosa si prova e soprattutto ci spiega che E’ UNA MALATTIA e non un capriccio come molti pensano purtroppo.

Il primo capitolo si apre con una toccante e bellissima descrizione di che cos’è questa malattia e solo chi la conosce davvero può farlo così.

Andrea ci racconta l’inizio della cura e i primi effetti collaterali, ci racconta di Grazia, sua moglie e del loro piccolo Mario. Non è facile stare accanto ad un depresso, non puoi entrare nella sua testa e ti senti impotente, non sai come aiutarlo.

C’è un bellissimo momento dove solo una persona riesce ad entrare in empatia con il suo dolore, è sua madre che gli chiede “Che senti?” e Andrea risponde “Silenzio, frastornante, immoto silenzio”. Da pelle d’oca…

L’obiettivo di Andrea è fare 2 cose al giorno, non di più, di più non può, non riesce, si sente costantemente osservato dal mondo.

Andando avanti ci racconta che quando aveva 7 anni suo padre ha lasciato sua madre e da quel momento per lui era morto, da questo difficile rapporto con il padre forse l’inizio della depressione, l’evento scatenante?

Dolcissima anche la figura del piccolo figlio Mario che inconsapevolmente lo protegge e lo salva persino da un atto estremo. Solo l’amore per questo figlio lo aiuterà a superare il pensiero della morte come cura estrema e lo poterà addirittura al riavvicinamento con suo padre. Un gesto d’amore estremo perché questo incontro fatto solo per dare un nonno a suo figlio causa in Andrea un vortice di emozioni e ansie, ma lo fa per lui, per Mario perché lui merita anche questo.  

Insomma che dire? Un libro che va letto e anche riletto.

Dal più profondo del cuore un grazie a questo autore che ci ha regalato una storia così importante e vera. Un pezzo di vita e mi ha fatto capire molte cose.

Una frase bellissima del libro:

“La depressione è, semplificando all’estremo, la fatica di essere se stessi”.

Ultimi commenti

23.11 | 05:54

Mi spiace non volevo offenderti ma esprimo solo un mio pensiero.

23.11 | 00:53

"Quasi dentro a ogni libro (ma non in tutti)"...
Se no non vuol dire niente la frase messa lì così.
PS. il libro di Bythell è tremendo. Magari anche il mio, ma quello è peggio. Grazie comunque.

15.06 | 16:38

Lia non so di che città sei ma qui a Milano ce ne sono ancora di bellissime, vanno scovate. Comunque continua a seguirmi perchè ho in mente proprio qualcosa legato a questo!

15.06 | 05:14

Grazie mi hai fatto ritrovare un ricordo bellissimo, quando ero ragazzina, e anche nella mia città c'erano librerie dell'usato, che ormai si sono estinte... Peccato...

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