11. ott, 2018

LE SORELLE DONGURI di Banana Yoshimoto (109 pg)

voto 2 e 1/2

La storia di due sorelle molto diverse tra loro unite ancora di più dal tragico destino che colpisce in giovane età i loro genitori. Le ragazze si ritroveranno orfane  prima a vivere con l’anziano nonno a cui si legheranno moltissimo e poi dopo anche questa perdita andranno a vivere da una zia non molto simpatica e poco affettuosa.

Presto anche  Donko se ne andrà con il fidanzato lasciando Guriko da sola a vivere l'ennesimo distacco e un nuovo dolore. 

Questa vita di separazioni, distacchi e dolori le spingerà ad aprire un sito con una sorta di posta del cuore dove risponderanno e cercheranno di dare conforto a chi, come loro ha vissuto dei lutti e delle separazioni.

Donko è la sorella più indipendente ed energica mentre Guriko è quella più fragile che soffre di più e che ha più difficoltà a relazionarsi con gli altri e ad affrontare il mondo reale, per questo forse le viene più facile nascondersi dietro un sito web.

Sull’ultima di copertina c’è scritto “Banana Yoshimoto affronta temi quali la perdita e il superamento del dolore, ponendo l’accento sul potere salvifico della condivisione e sulla capacità dei sogni di sciogliere tensioni e problemi”.

Se davvero questo era l’intento dell’autrice non arriva pienamente, è un racconto un po’ piatto, poco emotivo nonostante il tema, di una emotività non di pancia come ci ha abituati la Yoshimoto in altri suoi grandiosi romanzi.

Non mi ha convinta anzi mi ha abbastanza delusa.

In realtà speravo quasi in un libro più allegro dove magari mettesse a nudo segreti tratti da mail particolari e strane della posta del cuore .

E’ un libro molto introspettivo ma non riusciamo ad entrare veramente nel cuore di Guriko.

Una frase bella del libro e che sento mia come poche altre…

“Penso che prestare libri non fosse cosa di poco conto per lui. Doveva essere come cedere un pezzo della propria vita.”

Ultimi commenti

23.11 | 05:54

Mi spiace non volevo offenderti ma esprimo solo un mio pensiero.

23.11 | 00:53

"Quasi dentro a ogni libro (ma non in tutti)"...
Se no non vuol dire niente la frase messa lì così.
PS. il libro di Bythell è tremendo. Magari anche il mio, ma quello è peggio. Grazie comunque.

15.06 | 16:38

Lia non so di che città sei ma qui a Milano ce ne sono ancora di bellissime, vanno scovate. Comunque continua a seguirmi perchè ho in mente proprio qualcosa legato a questo!

15.06 | 05:14

Grazie mi hai fatto ritrovare un ricordo bellissimo, quando ero ragazzina, e anche nella mia città c'erano librerie dell'usato, che ormai si sono estinte... Peccato...

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